Calcutta – Cosa mi manchi a fare
…dovrò solo reimparare a camminare….
oppure
….dammi la mano e torna vicino,
puo’ nascere un fiore nel nostro giardino…
tempo di Natale, tempo di feste
a Babbo Natale non ci posso credere più, posso credere nei sogni però. nei desideri.
ne ho una scatola piena, una scatola di latta sgangherata,
vecchia ma piena di bigliettini, di pensieri, di idee, di sogni,
di desideri.
da quelli più piccoli e insignificanti a quelli grandi ma non impossibili
un paio di decolltè di pelle lucida rosse tacco 12 ,
un macro per la Nikon, un lucidalabbra leggero, un libro da leggere,
un portafoglio nuovo,
la finestra della cucina che si affaccia su un pratino delicato
con un salice piangente che dondola i rami leggeri
verso l’azzuro del cielo che fa da sfondo,
un raggio di sole che illumina la tazza della colazione sul tavolo,
una giornata speciale,
un amore nuovo,
un colore,
un cielo,
un sorriso,
una sedia a dondolo su cui cullarmi leggendo
la sera in pace con me stessa e con il mondo,
la pace interiore,
la pace del mondo,
l’amore dei miei cari,
la passione,
un pane a lievitare,
un giorno di sole,
un profumo,
le foglie arancioni dei tigli,
le coccole della Holly quando mi vede,
i miei figli felici,
la mia felicità, la serenità,
un libro da scrivere, fare fotografie che raccontino me……
quanti sogni, quanti desideri.
cosa saremo senza sogni? e che siano giganti o piccolissimi i sogni son desideri di felicità (come cantava Cenerentola) io continuo a sognare, tutti i giorni, da sveglia e da addormentata, sempre, di continuo, ogni momento che posso. per me, per i miei amori, per la mia vita.
il mio biglietto di auguri di Natale a tutti per quest’anno è questo. un pensiero, un abbraccio per tutti noi.
speriamo e lasciamo entrare la speranza nella nostra vita, dentro la nostra vita. lasciamo entrare la gioia nel nostro cuore indipendentemente da quello che ci tocca, da quello che ci capita in questo scampolo di vita, in questo cammino accidentato.
volete lasciarmi il vostro sorriso e il vostra abbraccio?
me lo porterò nel cuore fino all’infinito ed oltre!
spaghetti alla chitarra al nero di seppia con lupini di mare e cozze
la pasta fresca è sempre stata una delle mie passioni. impastare, la mia più grande passione in cucina.
quindi se avete voglia di sporcarvi le mani, se avete 10 minuti di tempo seguite la ricetta: facile, facilissima, non pensate che fare la pasta in casa sia difficile, ci vuole solo un po’ di tempo e un po’ di voglia.
per 4 persone impastate 600 g. di farina di semola di grano duro rimacinata insieme ad un uovo, un goccio d’olio evo e acqua tiepida q.b. in cui avrete sciolto (in questo caso) due bustine di nero di seppia. impastate fino a che non otterrete una pasta lista ed omogenea, morbida ed elastica.
lasciate riposare per una mezz’oretta in frigorifero, coperta con la pellicola trasparente.
poi tagliate la pasta in piccoli pezzi e stendetela con il mattarello e poi passatela su quel magnifico attrezzo che si chiama Chitarra ottenendo questi spaghetti.
deciderete voi la cosistenza della vostra pasta a seconda dello spessore che darete al vostro impasto nella stesura.
ricordatevi sempre di spolverare bene di farina di semola.
raccogliete gli spaghetti o in matasse o semplicemente sopra il manico di legno di qualcosa …..
io ho optato per le “matassine”
a questo punto aprite le vongole e le cozze, dopo accurata ed attenta pulitura e filtratura della eventuale sabbia in una grande padella con aglio olio e prezzemolo. aggiungete sale, pepe e un goccio di vino bianco (poco) lasciate sfumare coperte in modo che i militi si aprano.
condite gli spaghetti sbollentati in acqua salata per alcuni minuti e buon appetito!