quando la tempesta sarà finita, probabilmente non saprai neanche tu come hai fatto ad attraversarla e a uscirne vivo.
Anzi, non sarai neanche sicuro se sia finita per davvero.
Ma su un punto non c’è dubbio.
Ed è che tu, uscito da quel vento, non sarai lo stesso che vi è entrato.
(da Kafka sulla spiaggia – Haruki Murakami)
sono uscita dalla tempesta, forse, o forse no, probabilmente qualche onda mi travolgerà ancora, ma ne sono uscita davvero diversa.
la vita è sempre una tempesta, nel bene e nel male.
l’unica cosa che posso dire è che in questo ultimo periodo in un modo o in un altro sono sempre riuscita a tenere la testa fuori dall’acqua, a respirare.
e sono diversa. intimamente diversa.
mi voglio un po’ più bene, mi faccio qualche complimento in più, mi coccolo un pochino di più.
ho smesso di massacrarmi e di voler essere perfetta, ho capito che non si puo’ sempre piacere a tutti e che non si deve modificare la proprio persona per piacere agli altri.
com’è quel vecchio detto popolare: chi mi ama mi segua?
ecco, io sono approdata su quello scoglio, chi mi ama mi segua.
e remo per la mia via, senza tracolgere nessuno ma anche senza farmi travolgere.
a volte ho ancora l’impressione di essere in apnea ma invece che giorni sono diventate ore e spero diventeranno minuti col passare del tempo.
la vita è strana, affascinante, curiosa, intrigante e pettegola, chissà come sarà domani: ed io ho ancora voglia di scoprilo.
mi lascerò spettinare dal vento e navigherò a vele spiegate!
caprese con mozzarella di bufala e datterini
da “La Toscana di Ruffino“
per una sera d’estate, un aperitivo in giardino con un bel bicchiere di vino, ma anche per un pranzo senza stress, ottimi ingredienti per un semplice ma gustoso “desinare”
niente cucina, solo un modo divertente di servire una “caprese”
procuratevi una burrata di bufala, le dimensioni non contano, potete anche fare delle monoporzioni, tagliate un cetriolo a quadretti lasciando la buccia, i datterini sempre a quadretti, condite con olio extra vergine di oliva, sale pepe e basilico e il gioco è fatto.
unico imperativo GLI INGREDIENTI: devono essere tutti di prima qualità, eccellenze…. e noi in Italia siamo bravi con le eccellenze!
9 commenti
Oh Sandra, sapessi quante volte ho letto e riletto le parole di Murakami, in 2 anni… quante volte le tue riflessioni sono state le mie e la barchetta ha navigato, tra le onde, piccola e tenace… ma alla fine siamo qui, no? Sulla nostra nuova isola, con le braccia un po’ stanche per aver tanto remato, ma con un sole che sta pulendo le tracce della tempesta e ci riscalda, nella stagione in cui esplode più libero e in cui i pomodori sono più dolci…
Mi viene voglia di berlo tutto, il latte della tua mozzarella… e servita così, mi sembra una noce di cocco spaccata con una cannuccia per succhiare tutto il nettare e goderselo… finalmente, con barca ormeggiata e spiaggia tutta per noi…
le braccia stanche si riposano e “guariscono” in fretta Francesca, lo sappiamo tutte e due, sono le ferite profonde che son più toste ma la tempesta non ci ha ancora travolto, nossignore, siamo sempre qua… PER TIGNA!!
ormeggiamo questa barchetta che è il nostro cuore in un porto sicuro: quello dentro di noi mi sembra il migliore tesoro!
Meravigliosa. Non sono un amante della caprese classica ma cosi presentata è molto golosamente invitante. Grazie cara buona serata
grazie tesora
Tu non puoi capire il mio stato d’animo leggendo le tue parole … anzi forse lo capisci, visto che mi conosci. Sono felice amica mia, felice perchè sei davvero a un buon punto. E tu lo sai che quella è una strada che io ho già percorso, ormai tanti anni fa. Ci saranno ancora momenti in cui dubiterai ma questo fa parte della vita. Venendo a cose meno nobili queste cose non si fanno, te lo dico in tutta sincerità; non si può mettere una burrata con quelle verdurine in quel modo lì che mi hai fatto aumentare la salivazione a mille e ora devo andare in cucina a mettere qualcosa sotto i denti. Mannaggia a te! ♥
ha ha ha! come non si fa, una bella rinfrescata per la settimana più calda dell’anno!!!
sai che nel mio cammino tu sei stata una pietra miliare vero, io me lo ricordo quando ti sei presa un treno e sei venuta a trovarmi a Firenze, me lo ricordo proprio…. aaaaaaaaaa, le amiche, che magnifica invenzione!
E’ difficile accettarsi così come siamo, accettare i nostri pregi ma anche i nostri difetti. Si vorrebbe essere perfetti ma la perfezione non è di questo mondo e quando si riesce a sentirsi bene con se stessi, allora la vita prende tutta un’altra prospettiva. Sono assolutamente d’accordo sul “chi mi ama mi segua”, in fondo anche i difetti sono belli, rendono vive e vere le persone. La perfezione è fredda e alla fine stanca.
Ecco invece questo piatto è proprio la perfezione ma non stancherebbe nessuno. Me lo sto immaginando, fresco, saporito, profumatissimo…delizia!
io di difetti ne ho tanti, come tutti, ma ho deciso che mi farò piacere anche quelli Elena, bisogna essere clementi soprattutto con sè stessi! un abbraccio grosso tesora