Mini caprese al cioccolato

Mini caprese al cioccolato

mini caprese al cioccolato

Avevo voglia di amare così come a volte si ha voglia di piangere

Albert Camus, Lo Straniero

ho un circolo di amiche, qualcuna “nuova”, qualcuna vecchia. di solito ci ritroviamo una volta al mese per fare un incontro di libroterapia, della serie le Guru ci danno un libro da leggere relativo al chakra di riferimento e noi, una volta letto, ne parliamo insieme fra un bicchier di vino e un taralluccio.

ho un circolo di amiche, qualcuna la conosco da sempre, altre sono di breve conoscenza ma non meno importanti.

il più delle volte non riesco a leggere il libro, lo spelluzzico, lo leggiucchio per “dovere”. sono sempre stata eccentrica, invecchiando lo sono diventata ancora di più e quindi se le prime pagine del libro non mi prendono come dovrebbero di solito lo abbandono nella pila sul comodino dei non letti. però vado sempre alle serate di commento anche se rischio di prendermi le sverniciate delle Guru in questione.

ma mi sopportano, gliene sono grata, con tutte le mie paturnie e tutte le mie idiosincrasie, mi prendono come sono senza giudicare e sensa brontolare. e questo mi piace.

avete una cosa del genere? se non l’avete trovatevene una, un circolo di donne con la vita addosso, con tutte le ferite e le cicatrici ben esposte in bella mostra e con lo sguardo amoroso che sono pronte a raccattarvi e a ridere con voi e di voi e di qualunque cosa

ho letto da qualche parte che un abbraccio di trenta secondi è curativo, risveglia l’ossitocina, il cortisolo, riduce lo stress, rinforza le difese immunitarie: ho deciso di abbracciare e di farmi abbracciare più volte al giorno e quando sono con loro mi viene proprio naturale. ma deve essere un abbraccio vero, quello che ti vibra dentro, quello che ti fa sentire tutto l’affetto e la condivisione di chi te lo regala.

se avete bisogno di amiche così, di scambi e di pensieri puliti, di abbracci e di coccole, di risate, provate a guardare questo link, lei è il nostro guru, ha una “Ferrari”, due figli bellissimi, un sacco di fiori di Bach, montagne di libri, cristalli, pendolini tarocchi e un cuore enorme.

e forse vi interessa anche questo:

la prossima data nella prima settimana di Maggio, se volete partecipare, vi ricordo che potete andare a iscrivervi o a curiosare al link sotto:

l’Atelier delle parole

Elena Miniera

online su piattaforma skype, gratis e divertente

musica per leggere o per scrivere

Ludovico Einaudi, Experience

Mini caprese al cioccolato

e sotto, finalmente, la ricetta

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Msemen crepes marocchine sfogliate

Msemen crepes marocchine sfogliate

per non perdere il vizio di panificare ma avendo poco tempo ho optato per queste msemen, crepes marocchine sfogliate

noi le abbiamo mangiate con hummus, verdure saltate e pollo saltato in padella e la sua salsina.

le trovo adorabili, buone anche senza niente in verità e me le immagino con il miele, o forse con la famosa crema di nocciole italiana o con una crema di ricotta e cioccolato? prossimo esperimento, sarà dolce e zuccheroso!

comunque, con queste msemen marocchinie farete un figurone e nonostante tutto sono molto semplici da preparare, basta un pochina di attenzione in cottura e il gioco è fatto.

musica consigliata per l’impasto

Meute, Vermis

Msemen crepes marocchine sfogliate

secondo me dire che sono buone è riduttivo

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Focaccia viola glassata al miele

Focaccia viola glassata al miele

Musica consigliata per la lettura

M83 – Lower Your Eyelids To Die With The Sun

nella mia testa ogni cosa ha un suono, l’universo intero ha un suono.

hai mai pensato che l’universo ha un suono, che ogni pianeta ha un suono, che ogni sistema solare ha un suono, che ogni stella ha un suono, che ogni galassia ha un suono e ogni buco nero ha un suono?

nel nostro piccolo sistema solare sperduto nella nostra galassia fra miliardi di altre galassie conosciute e ancora sconosciute mi piace che i nostri pianeti suonino diversamente.

per me Venere suona come un gong, la Luna è un ‘eco in galleria, Giove una canzone rock, Mercurio è un battito, la Terra è il rumore dell’oceano e delle maree, il Sole è un oboe, Marte è invece una corsa sfrenata a perdifiato, Nettuno è il vento da passa da una fessura…. mi piace immaginarmeli così, i nostri pianeti, i nostri mondi a portata di mano.

quindi anche questa focaccia ha un suono: il suono del miele, il suono dolce delle manine di un bambino che si allungano per prendere una fetta, il suono della vita.

e la cosa sorprendente è che quando i lieviti escono dal forno suonano davvero, il loro scricchiolio diventa musica, fateci caso, prestate l’orecchio al vostro pane dopo trenta secondi che è uscito dal forno e fatemi sapere come suona per voi.

Focaccia viola glassata al miele

la vedi quella crosta croccante e intrisa di olio e miele? i cristalli di sale?

provare per credere

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